Ultima modifica: 28 Gennaio 2022

Giornata della memoria

In occasione della Giornata della Memoria, istituita nel 2000 e celebrata il 27 gennaio di ogni anno, la classe III D della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Pascoli” di Ceglie Messapica ha preso parte ad una cerimonia di commemorazione delle vittime della Shoah. Nei giorni precedenti, i ragazzi hanno avuto modo di visitare virtualmente alcuni luoghi dello Yad Vashem, il Centro per la Memoria della Shoah a Gerusalemme: la “Sala dei nomi”, dove si raccolgono nomi e dati personali di milioni di ebrei che proprio del nome vennero privati non appena giunti ai campi di concentramento; il “Memoriale dei bambini”, tributo al milione e mezzo circa di bambini ebrei che morirono durante l’Olocausto; il “Memoriale dei deportati”, monumento agli ebrei ammassati su carri bestiame e trasportati da tutta Europa ai campi di sterminio; il “Giardino dei Giusti tra le Nazioni”, in onore delle migliaia di non ebrei che hanno rischiato la vita per salvare degli ebrei.
L’alunna Giada Nigri ha realizzato un cartellone riassuntivo della visita virtuale allo Yad Vashem, di fronte al quale si è voluto riprodurre la cerimonia delle torce che si tiene ogni anno a Gerusalemme: in occasione di Yom HaShoah, il giorno della Memoria dell’Olocausto in Israele, sei sopravvissuti accendono sei torce che simboleggiano i circa sei milioni di ebrei vittime della follia nazista.
Gli alunni hanno letto le pagine di diario di sei ragazzi ebrei di diverse nazionalità, cinque dei quali furono deportati e uccisi. Tra questi, Eva Heyman, ungherese, deportata e uccisa ad Auschwitz-Birkenau appena tredicenne; Moshe Ze’ev Flinker, olandese, deportato e ucciso ad Auschwitz-Birkenau a diciassette anni; Anne Frank, tedesca, morta nel campo di Bergen-Belsen a quattordici anni; Hannah Hershkowitz, nata in Polonia nel 1935 e unica sopravvissuta. Tra le pagine dei diari di questi coetanei, i ragazzi hanno letto l’angoscia dell’espulsione da scuola, la vergogna della stella gialla appuntata sugli abiti, lo sgomento del trasferimento nei ghetti, il terrore dell’arrivo dei tedeschi; ma hanno letto anche la speranza infranta del ritorno alla normalità e l’aspirazione a dedicarsi, un giorno, alla politica. Scrive, infatti, Moshe Ze’ev Flinker: “Che cosa sarà davvero di me? È ovvio che la situazione attuale non durerà per sempre – forse un altro anno o due – ma cosa accadrà allora? Un giorno dovrò guadagnarmi da vivere. […] Dopo molte riflessioni, ho deciso di diventare… uno statista”.
Alla lettura di ogni diario, è seguita l’accensione di sei simboliche candele, ad imitare le sei torce di Yom HaShoah, e la deposizione di fiori. La cerimonia si è conclusa con un minuto di silenzio e di raccoglimento.
Questa è stata solo una delle numerose attività proposte in tutte le classi dell’Istituto. La Dirigente Dott.ssa Angela Albanese e tutti i docenti dedicano particolare attenzione alle attività didattiche volte a preservare una Memoria sensibile e consapevole che scongiuri il ripetersi degli orrori del passato e combatta “l’apatia morale di chi, di fronte alle ingiustizie, si volta dall’altra parte”.

Prof.ssa Donatella Vaniglia