Ultima modifica: 27 Gennaio 2023

Giornata della memoria: il lavoro delle classi 1D e 2A

In occasione della Giornata della Memoria, le classi I D e II A della Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Pascoli”, guidata dalla Dirigente Dott.ssa Aurelia Speciale, hanno voluto ricordare le vittime delle deportazioni nei campi di sterminio nazisti, realizzando delle riproduzioni delle placche che ricoprono le Pietre d’Inciampo. Le Stolpersteine (appunto Pietre d’Inciampo) sono piccoli blocchi quadrati di pietra (10×10 cm) ricoperti di ottone inciso con nome, cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione e data di morte di una vittima delle deportazioni mai tornata a casa. È proprio davanti alle abitazioni dei deportati che queste pietre vengono collocate, quasi a volerli riportare a casa, quel luogo caro da cui furono strappati per sempre con disumana violenza. Le Pietre d’Inciampo sono l’opera di un artista tedesco, Gunter Demnig, che, in seguito ad un episodio di negazionismo della Shoah di cui fu diretto testimone, decise di realizzare una sorta di monumento diffuso europeo alla memoria delle vittime del Nazional-Socialismo. La prima Pietra d’Inciampo fu collocata a Colonia nel 1995: da allora, ne sono state installate circa 70000 in oltre 2000 città europee. In Italia, le prime Pietre d’Inciampo furono posate a Roma nel 2010 e attualmente se ne trovano a Bolzano, Genova, L’Aquila, Livorno, Milano, Napoli, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia e in numerosi centri minori. Se ne trovano 16 anche in Puglia: ad Ostuni, Copertino, Lecce, San Severo e Talsano.

Dopo essersi documentati sulle Stolperstein, gli alunni della I D hanno realizzato dei cartelloni illustrativi che sono stati collocati nei corridoi della scuola. Poi, insieme ai compagni della II A, hanno materialmente posato ognuno una propria riproduzione di Stolperstein, con l’intento di fare “inciampare” in essa l’attenzione e la coscienza di tutti gli alunni, gli insegnanti e i collaboratori della Pascoli. In un toccante momento di raccoglimento, uno dopo l’altro, percorrendo i corridoi dell’istituto, i ragazzi hanno letto i nomi incisi sui loro quadrati di rame, facendo proprio un passo del Talmud che recita: “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”.

Prof.ssa Donatella Vaniglia